Narrativa

Ossa – racconto di Irene Spini

Ruvido, con qualche residuo spugnoso nel cuore cavo, il colore di uno straccio vecchio.È lungo, sottile nella parte centrale.Lo sfiora con il polpastrello: sembra quasi reagire al tocco dondolando piano.La ragazzina lo raccoglie e fa un respiro a metà, poi trattiene il fiato.Con un movimento rigido lo avvicina cautamente a sé.Il polso ha un improvviso...

Hamsa #1 – Étoile – racconto di Silvia Lenzini

"Hamsa" (in ebraico Hamesh, in arabo Hamsa, cinque: le cinque dita della mano). Le storie di Hamsa raccontano di epifanie, di trasformazioni, di metamorfosi. Hamsa ha a che fare con il lavoro delle mani, con le reliquie e con i frammenti. Hamsa racconta di ciò che il tempo consegna, di ciò che non si perde e...

Hamsa #0 – racconto di Silvia Tebaldi

"Hamsa" (in ebraico Hamesh, in arabo Hamsa, cinque: le cinque dita della mano). Le storie di Hamsa raccontano di epifanie, di trasformazioni, di metamorfosi. Hamsa ha a che fare con il lavoro delle mani, con le reliquie e con i frammenti. Hamsa racconta di ciò che il tempo consegna, di ciò che non si perde e...

Il melograno – racconto di Gian Marco Ferone

A Giorgia.Le aveva portato qualcosa di rotondo, avvolto in una carta non sbiancata, ed era rimasto fermo sulla porta a guardarsi diventare ombra nel bagliore del legno, a farsi le ali col riflesso nei due vasi di ceramica ai lati: nel cielo nuvoleorche a ventre di carcinoscorpio facevano un idrolivido sul mare. Cadevano le prime...

Orfeo vittorioso – racconto di Oscar Palessa

Agriope, dagli occhi selvaggi, fu strappata alla morte mentre danzava.Minuscoli fili di ossidiana compongono i prati dell’Ade, e fra gli spazi che li separano piccole bocche senza labbra si aprono e chiudono senza posa. Gli schiocchi dei loro denti aguzzi intasano il silenzio. Non tutti i morti camminano per i prati, ma molti; e quasi...

Ossidiana – racconto di Laura Calagna Bambini

Questa è un’imbrogliona. Come me.La sera non c’era e all’alba la trovo in piedi sulla spiaggia a est. È fradicia, tira indietro i capelli appiccicati al viso e indossa un abito bianco tutto strappato, con una macchia sul ventre. Sangue, ne riconosco l’odore. È una sposa, forse, chissenefrega. Se è arrivata qui a nuoto, peggio...

Il cavaliere Jànos e l’uccello di fuoco – racconto di Paolo di Tarzo

Breve notizia sul testodi Geronimo BoscoIl seguente brano è una traduzione dalla trascrizione inglese apparsa in un volume ungherese di etno-atropologia dedicato al folklore vogulo (Collezione folkloristica vogula - Vogul népkoltesi gyujtemény, vol II; 1891).La detta trascrizione ha per oggetto una fiaba raccolta mediante intervista etnografica in un piccolo centro abitato della grande pianura ungherese...