Favolesca

"Consultando l'oracolo", John William Waterhouse, 1884.

La Gaiola – racconto di Francesca Coppola

Il Tempio della Gaiola aveva un altare tufaceo e marcature decorative romane. Sabina mi aveva raccontato di una stella al centro del pavimento, tenuta segreta in una stanza. Lì cinque suore avevano suonato lo spartito del diavolo.“Domani te la porto a vedere” aveva detto mentre eravamo sedute sul tappeto bianco a setole lunghe nella sua...

Blumenblut – racconto di Antonio Amodio

Quanto segue mi è stato sussurrato e scritto addosso da cinque donne gemelle, di notte, sulla riva di un lago che non esiste. Streghe, senza dubbio. Amanti della Luna.Oltre a essere un prodigio, però, questa è anche la prima storia che non mi appartiene. Sento di essere io, piuttosto, ad appartenerle, perché tutto ciò che...

Questioni celesti – racconto di Luca Scala

Quando Yi l’arciere va ad abbattere i dieci soli li trova lì, calmi a bruciare sul grande gelso Fusang. Yi ha attraversato mari e monti per raggiungerli, fino a diventare un tutt’uno col suo cavallo Xingyun. Come una nuvola vagante, il compagno fedele ha corso indifferentemente su campi fioriti come su specchi d’acqua, senza mai...

Vita del conte di *** o Come l’imperatore del Giappone gli fece tornare l’appetito – racconto di Letizia Rigotto

Avvenne un giorno che nacque il piccolo conte di ***, il quale, quando venne alla luce, era così magro e rachitico che si dubitò potesse arrivare a un anno di vita. Seguito dai migliori medici, che a gran voce venivano chiamati da ogni parte del globo, questi tutti affermavano che il bambino non sarebbe morto,...

La foresta nella cantina – racconto di Emanuele Arciprete

Perché, sebbene l’oblio abbia lenito le mie ferite, so che rimarrò sempre un estraneo, un intruso in questo secolofra coloro che sono ancora uomini.H.P. Lovecraft, L’estraneo PrivazioneNon avevo mai conosciuto gli specchi.Ovunque andassi, dal piano terra alla soffitta, mi era negata la possibilità d’incontrare superfici di vetro, d’argento, di bronzo o di marmo – ovvero tutte...

Ossa – racconto di Irene Spini

Ruvido, con qualche residuo spugnoso nel cuore cavo, il colore di uno straccio vecchio.È lungo, sottile nella parte centrale.Lo sfiora con il polpastrello: sembra quasi reagire al tocco dondolando piano.La ragazzina lo raccoglie e fa un respiro a metà, poi trattiene il fiato.Con un movimento rigido lo avvicina cautamente a sé.Il polso ha un improvviso...

Orfeo vittorioso – racconto di Oscar Palessa

Agriope, dagli occhi selvaggi, fu strappata alla morte mentre danzava.Minuscoli fili di ossidiana compongono i prati dell’Ade, e fra gli spazi che li separano piccole bocche senza labbra si aprono e chiudono senza posa. Gli schiocchi dei loro denti aguzzi intasano il silenzio. Non tutti i morti camminano per i prati, ma molti; e quasi...

Ossidiana – racconto di Laura Calagna Bambini

Questa è un’imbrogliona. Come me.La sera non c’era e all’alba la trovo in piedi sulla spiaggia a est. È fradicia, tira indietro i capelli appiccicati al viso e indossa un abito bianco tutto strappato, con una macchia sul ventre. Sangue, ne riconosco l’odore. È una sposa, forse, chissenefrega. Se è arrivata qui a nuoto, peggio...

Il cavaliere Jànos e l’uccello di fuoco – racconto di Paolo di Tarzo

Breve notizia sul testodi Geronimo BoscoIl seguente brano è una traduzione dalla trascrizione inglese apparsa in un volume ungherese di etno-atropologia dedicato al folklore vogulo (Collezione folkloristica vogula - Vogul népkoltesi gyujtemény, vol II; 1891).La detta trascrizione ha per oggetto una fiaba raccolta mediante intervista etnografica in un piccolo centro abitato della grande pianura ungherese...