Amórgo – poesie di Daphne Grieco

Amórgo – poesie di Daphne Grieco

Ad aprile è stata pubblicata la raccolta poetica di Daphne Grieco: Amórgo (Bertoni, Perugia, 2025). Calvario vi propone alcuni estratti.

 

Ossa di uomini sparse
sotto occhi di uomini
e donne, e chiese sospese
nel vento,
e pietre galleggiare lì, dove
il mare inghiotte il tramonto
lontano dagli uomini – i nostri,
i nostri pallidi uomini – lontano
dalle donne – le nostre –
meraviglia incarnata:

queste e molte altre cose
                                    ho visto
lì, dove fischia la nave,
lì, alla fine del mondo.

*
L’uomo si aggrappa alla vita,
alla roccia le capre –

più capre che uomini vedo
qui intorno – non è certamente
un caso, ma questo
nel ghigno del vecchio nel riso del kouros
l’uomo il pastore lo sa:
per questo lascia le bestie
scendere
a rotta di collo dalla scogliera.

*
Non serve Cerbero a inghiottire le ossa,
a mangiare la terra c’è già
il mare, che trita la costa,
disperde le pomici
quando il rombo si alza
nell’ora che muore e lo chiazza
di oro. Solo le capre
puntellano quello che resta
nel silenzio nel buio che avanza

mi divorano il giorno.

*
Sasso su sasso si costruisce la torre;
ossa su ossa i morti all’oblio
si offrono in pile:
necessaria è la dimenticanza –
guardare alle orbite vuote come
orbite e basta –
necessaria e semplice come dormire,
perso il nome persa l’essenza
per sempre dormire nel sesso degli altri,
le ossa polvere, la polvere malta,
la malta nelle pareti custodi
di nuovi vagiti.

Pietra su pietra si fanno le mura;
tibia su tibia la culla
è pronta alla prima
festa del nome.

Daphne Grieco

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